E’ stato definitivamente approvato alla Camera il testo della Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia.
Particolarmente soddisfatto l’On. Gianni Mancuso, nella sua veste di politico, ma soprattutto in quella di medico veterinario.
La convenzione vide la luce a Strasburgo il 13 novembre del 1987 e vi aderivano già 19 paesi membri del Consiglio d’Europa, mentre Italia e Olanda l’avevano solo firmata.
Molte le novità introdotte: la normativa ordinaria italiana, nazionale e regionale, già aveva recepito le basi della convenzione, ma mancava nella nostra legislazione un coordinato di norme così completo e preciso.
La convenzione, vieta, tra l’altro le menomazioni gratuite e crudeli verso gli animali come il taglio di coda e orecchie, la recisione delle corde vocali e l’asportazione delle unghie. Ma non prevede un relativo apparato sanzionatorio contro questi atti.
Per questo è stato presentato e approvato un Ordine del Giorno, sottoscritto anche da Mancuso, affinché in un altro provvedimento ci si occupi della parte sanzionatoria verso chi sottopone gli animali a tali sofferenze inutili ed evitabili.
“ E’un grosso passo avanti per un paese in cui, sottolinea l’Onorevole Mancuso, fino al 2004, si puniva chi maltrattava o uccideva gli animali non già perché incrudeliva nei confronti di esseri viventi e senzienti, ma soltanto perché provocava ribrezzo e orrore negli altri esseri umani. Dal 2004 possiamo quindi dire di far parte del club dei paesi civili, almeno per quanto riguarda i diritti degli animali”.
Inoltre sono state adeguate le norme dell'ordinamento interno, e sono state aumentate le sanzioni previste nel Codice penale per i reati di uccisione e maltrattamento di tutti gli animali.
Il traffico dei cuccioli ora è un reato: chi trasporta e commercia cani e gatti senza microchip, documentazione sanitaria e passaporto rischia la reclusione da 3 mesi a un anno e una multa da 3.000 a 15.000 euro.
La nuova Legge codifica, inoltre, l’introduzione illecita di animali da compagnia. Le condotte sanzionate, seppur analoghe a quelle previste dal reato di traffico illecito, si differenziano però da esso poiché poste in essere da soggetti che non hanno approntato un’attività organizzata o reiterata. La pena prevista è il pagamento di una sanzione amministrativa da 100 a 1000 euro per ogni animale privo di sistemi di identificazione individuale, e da 500 a 1000 euro per ogni animale da compagnia introdotto nel territorio nazionale in violazione della legislazione vigente, in assenza delle necessarie certificazioni sanitarie e, ove richiesto, di passaporto individuale.
La Legge prevede, inoltre, sanzioni amministrative accessorie per il trasportatore o il titolare di un’azienda commerciale che violino più volte l’articolo di introduzione illecita. Si va dalla sospensione dell’esercizio dell’attività da uno a tre mesi, fino alla revoca nei casi più gravi.
Particolarmente soddisfatto l’On. Gianni Mancuso, nella sua veste di politico, ma soprattutto in quella di medico veterinario.
La convenzione vide la luce a Strasburgo il 13 novembre del 1987 e vi aderivano già 19 paesi membri del Consiglio d’Europa, mentre Italia e Olanda l’avevano solo firmata.
Molte le novità introdotte: la normativa ordinaria italiana, nazionale e regionale, già aveva recepito le basi della convenzione, ma mancava nella nostra legislazione un coordinato di norme così completo e preciso.
La convenzione, vieta, tra l’altro le menomazioni gratuite e crudeli verso gli animali come il taglio di coda e orecchie, la recisione delle corde vocali e l’asportazione delle unghie. Ma non prevede un relativo apparato sanzionatorio contro questi atti.
Per questo è stato presentato e approvato un Ordine del Giorno, sottoscritto anche da Mancuso, affinché in un altro provvedimento ci si occupi della parte sanzionatoria verso chi sottopone gli animali a tali sofferenze inutili ed evitabili.
“ E’un grosso passo avanti per un paese in cui, sottolinea l’Onorevole Mancuso, fino al 2004, si puniva chi maltrattava o uccideva gli animali non già perché incrudeliva nei confronti di esseri viventi e senzienti, ma soltanto perché provocava ribrezzo e orrore negli altri esseri umani. Dal 2004 possiamo quindi dire di far parte del club dei paesi civili, almeno per quanto riguarda i diritti degli animali”.
Inoltre sono state adeguate le norme dell'ordinamento interno, e sono state aumentate le sanzioni previste nel Codice penale per i reati di uccisione e maltrattamento di tutti gli animali.
Il traffico dei cuccioli ora è un reato: chi trasporta e commercia cani e gatti senza microchip, documentazione sanitaria e passaporto rischia la reclusione da 3 mesi a un anno e una multa da 3.000 a 15.000 euro.
La nuova Legge codifica, inoltre, l’introduzione illecita di animali da compagnia. Le condotte sanzionate, seppur analoghe a quelle previste dal reato di traffico illecito, si differenziano però da esso poiché poste in essere da soggetti che non hanno approntato un’attività organizzata o reiterata. La pena prevista è il pagamento di una sanzione amministrativa da 100 a 1000 euro per ogni animale privo di sistemi di identificazione individuale, e da 500 a 1000 euro per ogni animale da compagnia introdotto nel territorio nazionale in violazione della legislazione vigente, in assenza delle necessarie certificazioni sanitarie e, ove richiesto, di passaporto individuale.
La Legge prevede, inoltre, sanzioni amministrative accessorie per il trasportatore o il titolare di un’azienda commerciale che violino più volte l’articolo di introduzione illecita. Si va dalla sospensione dell’esercizio dell’attività da uno a tre mesi, fino alla revoca nei casi più gravi.
Per la Lega Nazionale per la Difesa del Cane questo è un importante risultato che potrà salvare la vita a migliaia di cuccioli acquistati a costi irrisori alla fonte e venduti a caro prezzo perchè "trasformati" a destinazione in cuccioli italiani.
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