L'eurodeputato Tiziano Motti (Ppe) ha presentato un'interrogazione sul tema dei cani randagi. Il parlamentare ha chiesto alla Commissione Europea di sostenere finanziariamente le associazioni di tutela degli animali, che si fanno già carico di gestire il problema del randagismo e che se sostenute potrebbero farlo ancora meglio. Lo spunto dell'interpellanza è offerto dalle dichiarazioni di un consigliere regionale sardo che ha proposto di risolvere il problema dei randagi mettendoli negli inceneritori.
Di seguito il testo dell'interrogazione:
Interrogazione con richiesta di risposta scritta P-7928/2010 alla Commissione - Articolo 117 del regolamento - Tiziano Motti (PPE) - Oggetto: Incenerimento di cani randagi in Sardegna
Un consigliere regionale sardo, Gianfranco Bardanzellu, ha recentemente proposto, per risolvere il problema del randagismo in Sardegna, isola in cui è stato eletto, di «incenerire i cani». La notizia - pubblicata dal quotidiano L'Unione Sarda - ha già scatenato polemiche ma, secondo l'ideatore della proposta, «davanti ad un'emergenza bisogna avere il coraggio di misure forti e anche impopolari. Per affrontare il randagismo - spiega - in attesa di migliorare le strutture di accoglienza, educare alla sterilizzazione e punire chi abbandona gli animali, sarebbe opportuno incenerire i cani abbandonati».
A Olbia i cani randagi sono circa 700. Nell'unico canile della città, situato vicino all'aeroporto, negli ultimi mesi sono stati portati 104 cani. In tutta la Sardegna i randagi (secondo stime del settembre 2009) sarebbero oltre 65000. In Italia le sofferenze, e la morte, inflitte agli animali di affezione, come gatti e cani, sono punibili penalmente.
L'iniziativa è stata chiaramente denunciata dai ministeri competenti e dalle associazioni animaliste.
Deplorando questi tipi di iniziative volte all'incitamento al maltrattamento degli animali, può dire la Commissione se vi siano programmi europei di finanziamento, gestibili dalle associazioni di tutela degli animali e dalle regioni, volti a creare valide alternative di vita dignitosa a questi animali.
Di seguito il testo dell'interrogazione:
Interrogazione con richiesta di risposta scritta P-7928/2010 alla Commissione - Articolo 117 del regolamento - Tiziano Motti (PPE) - Oggetto: Incenerimento di cani randagi in Sardegna
Un consigliere regionale sardo, Gianfranco Bardanzellu, ha recentemente proposto, per risolvere il problema del randagismo in Sardegna, isola in cui è stato eletto, di «incenerire i cani». La notizia - pubblicata dal quotidiano L'Unione Sarda - ha già scatenato polemiche ma, secondo l'ideatore della proposta, «davanti ad un'emergenza bisogna avere il coraggio di misure forti e anche impopolari. Per affrontare il randagismo - spiega - in attesa di migliorare le strutture di accoglienza, educare alla sterilizzazione e punire chi abbandona gli animali, sarebbe opportuno incenerire i cani abbandonati».
A Olbia i cani randagi sono circa 700. Nell'unico canile della città, situato vicino all'aeroporto, negli ultimi mesi sono stati portati 104 cani. In tutta la Sardegna i randagi (secondo stime del settembre 2009) sarebbero oltre 65000. In Italia le sofferenze, e la morte, inflitte agli animali di affezione, come gatti e cani, sono punibili penalmente.
L'iniziativa è stata chiaramente denunciata dai ministeri competenti e dalle associazioni animaliste.
Deplorando questi tipi di iniziative volte all'incitamento al maltrattamento degli animali, può dire la Commissione se vi siano programmi europei di finanziamento, gestibili dalle associazioni di tutela degli animali e dalle regioni, volti a creare valide alternative di vita dignitosa a questi animali.
1 commento:
Grande Motti.
L'hanno preso per il sedere perché veniva dall'imprenditoria (e non dalla politica) e ha fatto una campagna elettorale nelle discoteche cantando (anche) Vasco con i giovani.
Aveva detto che si sarebbe impegnato per la tutela dei diritti dei più deboli e lo sta facendo: è anche uno dei pochissimi italiani che ha votato contro la sperimentazione animale.
Bravo Motti! Avevo visto giusto.
Claudia Saccani (BO)
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