Il gestore
dell’American Circus, L.M., è stato denunciato per
maltrattamento di animali e detenzione incompatibile con la propria natura, ai
sensi degli Art. 544 – ter e Art. 727 del Codice Penale, per
aver tenuto cinque elefanti legati con corte catene che, legando due zampe per
ogni animale, impedivano loro la quasi totalità dei
movimenti.
La denuncia è
scattata in seguito ai controlli effettuati dalla Polizia di Stato nei giorni
scorsi presso le strutture del circo attendato ad Alessandria, in seguito alla
segnalazione delle Guardie Zoofile della LAC e del Settore Circhi della LAV, che
avevano eseguito un’ispezione presso l’American Circus. Gli elefanti, stando
alle testimonianze, rimanevano legati per tutta la
notte.
E
probabilmente anche per altro tempo, considerando che la presenza di quelle
stesse catene era già stata rilevata nel corso di una precedente ispezione
congiunta delle Guardie Zoofile con il Servizio Veterinario Asl AL che aveva
immediatamente provveduto a prescriverne la rimozione e a limitarne l'utilizzo.
Le linee guida della Commissione Scientifica CITES del Ministero dell’Ambiente,
infatti, stabiliscono il divieto di utilizzo delle catene se non per brevi
periodi e per particolari e limitate operazioni.
“Sono moltissimi i casi simili portati alla luce negli
ultimi anni solamente grazie all’intervento di Media ed Associazioni
– dichiara Nadia Masutti,
Responsabile LAV per il Settore Esotici, Circhi e Zoo – Per questo motivo chiediamo con forza ai neoministri
dell’Ambiente, delle Politiche Agricole e dei Beni Culturali di disporre
accurate indagini presso i circhi con animali. Indagini necessarie e da troppo
tempo rimandate”.
La detenzione
semi-permanente a catena è, infatti, una pratica ancora diffusissima nei circhi,
come dimostrato da un recente servizio di Striscia la notizia (http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?14273),
nel quale Edoardo Stoppa mostra gli elefanti del Circo
Darix Togni, attendato nel Comune di
Milano. Anche qui gli animali sono legati a catene cortissime, e ripetono
incessantemente i movimenti altalenanti della testa, che rappresentano un chiaro
sintomo di stress e sofferenza.
“Intervistato dall’inviato del
tg satirico,
Corrado Togni sembra cadere dalle nuvole nell’apprendere dell’esistenza delle
Linee Guida della Commissione Scientifica CITES che fissano criteri nella
gestione degli animali nei circhi, in vigore già dal
2000 – aggiunge Nadia Masutti – e
ne chiede incredibilmente copia a Stoppa!”.
In una recente
intervista pubblicata sul sito dell’Ente Circhi, Flavio Togni dichiara “Siamo ormai di fronte a persone indottrinate a
pensare che nel circo gli animali vengano torturati e trattati male.”
E Antonio Buccioni, presidente Ente Nazionale Circhi
considera le denunce degli animalisti il “solito disco rotto frutto di pregiudizi, luoghi
comuni e parecchia ignoranza in materia”. Ma i video non possono
essere indottrinati, né le foto essere prevenute: entrambi mostrano solo una
realtà sempre più occultata ma non per questo meno
vera.
“La realtà è questa” dice Dario Togni
indicando gli elefanti costretti ad una semi-immobilità dalle catena. E questa
volta dice la verità: “se Dario Togni
ammette candidamente di aver sempre detenuto gli elefanti a catena –
conclude Nadia Masutti – ci chiediamo perché questo comportamento non sia mai
stato rilevato e denunciato prima dagli organi competenti per i
controlli”.
Fonte: Ufficio Stampa LAV
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