GEAPRESS – Le Guardie Zoofile previste dalla Legge 189/04, ovvero quella contro
i maltrattamenti, dovranno agire solo su disposizione e coordinamento delle ASL
o dell’Autorità di Pubblica Sicurezza. Lo ha stabilito la Commissione
Agricoltura della Camera condizionando così il parere favorevole alla proposta
della nuova legge sul randagismo n.1172. Si tratta in realtà del più pericoloso
pastrocchio ampiamente manomesso da settori verosimilmente riconducibili ad
associazioni di categoria e che cristallizza (tanto per dirne una) il concetto
di animale d’affezione, ai soli cani e gatti. Il tutto, se non contrasta con la
liberalizzazione della attività economiche e gli obblighi per le imprese.
Lo stesso concetto, del resto, è stato ulteriormente confermato pochi giorni
addietro dalla XIII Commissione della Camera dei Deputati, ovvero quella
Agricoltura.
I guai, però, non finiscono qui. I componenti della Commissione presenti il
23 maggio scorso, con la sola astensione dell’On.le Basilio Catanoso (PdL),
hanno di fatto condizionato il testo in esame al fatto che le Guardie Zoofile
potranno agire in subordine ad ASL e Autorità di Pubblica Sicurezza.
Il primo campanello d’allarme era arrivato il 16 maggio scorso, quando il
Presidente della Commissione, On.le Paolo Russo (PdL) ha preso atto che alcuni
gruppi avevano segnalato l’opportunità di ulteriori approfondimenti al testo. In
tale contesto era stata confermata l’esigenza di un parere per la cui stesura si
era già dato incarico al Relatore della proposta, On.le Antonio Cuomo (PD).
Evidentemente alcuni gruppi non erano però ancora pronti ed a tal proposito
l’On.le Viviana Beccalossi (PdL), oltre a dichiarare che il suo gruppo non era
ancora in grado di deliberare, sottolineava come il provvedimento prevenuto alla
XIII Commissione era lontano dalla realtà. Bisognava pertanto rimediare anche se
l’esternazione della Beccalossi richiamava un intervento dello stesso Presidente
Russo. Per quest’ultimo non occorrono valutazioni generali, ancorché non
pertinenti alla limitata competenza in sede consultiva della Commissione.
Piccola polemica a parte, già il 16 marzo il parere presentava sia
l’amputazione dei poteri delle Guardie Zoofile che il subordine nel quale il
testo deve essere considerato rispetto alle superiori esigenze economiche. Nella
successiva seduta del 23 maggio, il Relatore On.le Cuomo dichiarava avvenuti i
contatti con i relativi gruppi ed in particolare di come il parere si fosse
avvalso delle proposte dell’On.le Giovanna Negro (LNP) e della stessa Beccalossi
la quale, tanto per completare il quadro di esternazioni forse inopportune,
voleva a questo proposito sottolineare come la Commissione si occupava di
animali d’affezione anche in considerazione di talune distorte visioni del mondo
animalista.
Giova ricordare che la proposta di ridurre drasticamente i poteri delle
Guardie era già stata avanzata in precedenti passaggi parlamentari. Quando il 23
maggio è stato votata la proposta di legge in XIII Commissione, con voto
positivo condizionato però al parere di cui sopra, quest’ultimo era di fatto
identico a quello del 16 maggio.
Chi vuole pertanto ridurre in un cantuccio l’attività delle Guardie Zoofile?
Stante ai contributi riferiti dal Relatore, ovvero a quelli degli On.li Negro e
Beccalossi, non può non rilevarsi come entrambe, veronese la prima e bresciana
la seconda, fanno parte dell’Intergruppo Parlamentare Amici del Tiro, della
Caccia e della Pesca. Una lobby parlamentare che già in altre occasioni ha
dimostrato di sapere fare bene il suo lavoro.
Giovanni Guadagna, 30/05/2012
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