I consiglieri regionali abruzzesi
Walter Caporale (Verdi) e Riccardo Chiavaroli (Pdl) hanno depositato una
risoluzione per impegnare la giunta regionale ad emanare una delibera ispirata
alle linee guida della Commissione Cites, coinvolgendo anche i Comuni, per
contrastare l'attendamento di circhi con animali e le mostre viaggianti con
esemplari di specie in via di estinzione.
Nelle
premesse, i due consiglieri ricordano che la "Commissione scientifica per
l'applicazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie
animali e vegetali in via di estinzioni (Cites), istituita presso il ministero
dell'Ambiente, ha stabilito i criteri generali e i requisiti minimi per la
detenzione di animali esotici nei circhi e mostre itineranti. Tuttavia,
nell'emanare tali linee guida, la stessa Commissione Cites ha inteso
sottolineare che le indicazioni inerenti i requisiti minimi non devono essere
considerate come una giustificazione o invito a mantenere determinate specie nei
circhi. In particolare, si raccomanda che in futuro non vengano più detenute le
specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la
detenzione in una struttura mobile quali: primati, delfini, lupi, orsi, grandi
felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci".
"Dal punto di vista concettuale - proseguono Caporale e
Chiavaroli - è quanto mai evidente come possa essere impossibile creare un
habitat idoneo e mantenere standard di vita in cattività appena accettabili per
animali particolari, come quelli che menziona esplicitamente la Commissione
Cites, nell'ambito dell'attività circense, che per sua natura deve spostarsi
continuamente e in posti diversissimi tra loro. D'altra parte anche negli zoo,
in alcuni casi vanamente ribattezzati 'bioparchi', è difficilissimo creare
habitat e standard di vita che riescano a sottrarre gli animali allo stress da
detenzione, che, purtroppo, in molti casi li porta alla morte. Nei Paesi più
civili è ormai sancito con legge il principio del benessere animale e tale
principio si applica anche agli animali degli allevamenti alimentari e al loro
trasporto. Dunque, vietare l'utilizzo degli animali nei circhi è una battaglia
di civiltà. Non è inutile ricordare che nell'ambito della stessa attività
circense ci sono circhi senza animali, che basano il loro spettacolo solo
sull'abilità delle persone, artisti cioè che mettono in gioco se stessi senza
coinvolgere esseri inconsapevoli di quello che fanno".
I consiglieri regionali abruzzesi
Walter Caporale (Verdi) e Riccardo Chiavaroli (Pdl) hanno depositato una
risoluzione per impegnare la giunta regionale ad emanare una delibera ispirata
alle linee guida della Commissione Cites, coinvolgendo anche i Comuni, per
contrastare l'attendamento di circhi con animali e le mostre viaggianti con
esemplari di specie in via di estinzione.
Nelle
premesse, i due consiglieri ricordano che la "Commissione scientifica per
l'applicazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie
animali e vegetali in via di estinzioni (Cites), istituita presso il ministero
dell'Ambiente, ha stabilito i criteri generali e i requisiti minimi per la
detenzione di animali esotici nei circhi e mostre itineranti. Tuttavia,
nell'emanare tali linee guida, la stessa Commissione Cites ha inteso
sottolineare che le indicazioni inerenti i requisiti minimi non devono essere
considerate come una giustificazione o invito a mantenere determinate specie nei
circhi. In particolare, si raccomanda che in futuro non vengano più detenute le
specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la
detenzione in una struttura mobile quali: primati, delfini, lupi, orsi, grandi
felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci".
"Dal punto di vista concettuale - proseguono Caporale e
Chiavaroli - è quanto mai evidente come possa essere impossibile creare un
habitat idoneo e mantenere standard di vita in cattività appena accettabili per
animali particolari, come quelli che menziona esplicitamente la Commissione
Cites, nell'ambito dell'attività circense, che per sua natura deve spostarsi
continuamente e in posti diversissimi tra loro. D'altra parte anche negli zoo,
in alcuni casi vanamente ribattezzati 'bioparchi', è difficilissimo creare
habitat e standard di vita che riescano a sottrarre gli animali allo stress da
detenzione, che, purtroppo, in molti casi li porta alla morte. Nei Paesi più
civili è ormai sancito con legge il principio del benessere animale e tale
principio si applica anche agli animali degli allevamenti alimentari e al loro
trasporto. Dunque, vietare l'utilizzo degli animali nei circhi è una battaglia
di civiltà. Non è inutile ricordare che nell'ambito della stessa attività
circense ci sono circhi senza animali, che basano il loro spettacolo solo
sull'abilità delle persone, artisti cioè che mettono in gioco se stessi senza
coinvolgere esseri inconsapevoli di quello che fanno".
Nessun commento:
Posta un commento