Mai più cause speciose e
speciste per far allontanare cani, gatti o coniglietti dalle case. Vittoria per
le famiglie che vivono con quasi 20 milioni di quattro zampe e di una battaglia
iniziata nelle Assemblee condominiali e nei Tribunali portata dalla LAV in Parlamento per una
soluzione legislativa, aldilà delle sentenze, ottenuta in quattro anni di
impegno istituzionale (http://www.lav.it/uploads/88/44561_Condominio_degli_edifici_e_Animali_di_Compagnia.pdf).
Ieri pomeriggio la
Commissione Giustizia del Senato (http://www.senato.it/3456?shadow_organo=1160002) ha approvato in sede deliberante e in via
definitiva la Riforma dei Condomini con un’integrazione all’articolo 1138 del
Codice Civile secondo la quale “le norme del Regolamento condominiale non
possono vietare di possedere o detenere animali domestici”. L’Italia quindi
adegua un’altra parte della propria legislazione ai principi contenuti nel
Tratto Europeo che definisce gli animali esseri senzienti e al Codice penale che
punisce i loro maltrattamenti.
“E’ riconosciuto così un
altro pezzo del diritto alla cittadinanza ai quattro zampe, si mette fine a una
discriminazione contro chi vive con animali domestici, una battaglia che per il
diritto di proprietà sulle case aveva già visto schierarsi la Giurisprudenza, ma
che vedeva ancora ben organizzata un vera e proprio animalofobia da condominio
rappresentata dal senatore Giovanardi che si è dovuto accontentare di un inutile
ordine del giorno - ha detto Gianluca Felicetti, presidente della LAV – di fatto
questo nuovo principio legislativo assicura anche la fine delle cause per il
passaggio nelle scale e l’utilizzo degli ascensori, una pace sociale che dovrà
essere rispettata da tutti, senza alcun dubbio interpretativo. Inoltre, laddove
le condizioni di spazio verde lo permettono, c’è un implicito riconoscimento per
esempio ad una gallina di non essere più considerata anche giuridicamente un
animale “da macello”’”.
Il nuovo articolo è stato
approvato grazie in particolare alla deputata del Pdl Gabriella Giammanco e alla
senatrice del Pd Silvana Amati. Sconfitti i tentativi di commercianti di animali
esotici e loro accoliti di veder riconosciuto il diritto a vivere in
condominio anche con animali come serpenti o sauri, frutto del business pagato
sulla pelle degli animali stessi (http://www.nelcuore.org/blog/il-blog-di-gianluca-felicetti/item/sotto-il-cr.html?category_id=12).
Naturalmente rimangono
tutte le forme di tutela civile e penale che l'ordinamento già prevede a favore
dei terzi che concretamente subiscano un danno dall'animale (inquinamento
acustico, problemi igienico-sanitari certificati, per esempio).L’approvazione di
questa nuova legge fa venir meno inutili controversie giuridiche, con grande
vantaggio per la cosiddetta “macchina della giustizia”.
Ecco, con il contributo
dell’avv.Marianna Sala di Milano cosa cambia nell’ “esercizio al diritto
all’animale domestico” .
(http://www.lav.it/uploads/88/44594_Animali_e_condominio_Avv.Sala_28.09.12.pdf)
(http://www.lav.it/uploads/88/44594_Animali_e_condominio_Avv.Sala_28.09.12.pdf)
L’intera riforma del Codice
Civile sul condominio, come nuova Legge dello Stato, entrerà in vigore sei mesi
dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. I principi in essa contenuti
possono essere fatti valere da subito.
Fonte: Ufficio Stampa LAV
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