L'intervento del ministro dell'Ambiente Fratin |
Mancano banche dati, le norme sono ancora troppo blande, gli hot-spots di illeciti contro natura e ambiente sono sempre più numerosi sulla terraferma come nel mare. Siamo crocevia per un traffico illegale, interno e internazionale, di specie vegetali, animali e parti di essi spesso portato alla luce dalle operazioni condotte dalle autorità in porti e aeroporti. Ma solo il 27% dei procedimenti che riescono ad arrivare a processo arriva a sentenza definitiva di condanna. Con la riforma del processo penale questo numero rischia di diventare ancora più basso.
Oggetto di questi crimini sono gli uccelli della nostra fauna (caccia e bracconaggio, catture di animali vivi, prelievo di uova o pulli di uccelli a rischio di estinzione da destinare a mercati illeciti che fruttano ingenti guadagni ai trafficanti), specie che versano in un grave stato di conservazione come rettili o anfibi, sia autoctoni, sia esotici, pesci d’acqua dolce o specie marine come coralli, ricci, squali, datteri di mare. Frequente è inoltre l’importazione di animali esotici o di loro parti come l’avorio, le corna di rinoceronte, la pelle di tigre o di leopardo.
con Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte Costituzionale |
I crimini contro la natura sono la quarta attività criminale più redditizia al mondo: preceduti esclusivamente dal traffico di droga, dalla contraffazione e dal contrabbando di armi, generano entrate per 280 miliardi di dollari l’anno e costituiscono un settore della criminalità in crescita.
Per discutere delle principali problematiche che riguardano la tutela della biodiversità e il contrasto ai crimini di natura il WWF ha avviato un workshop di 3 giorni coinvolgendo i principali attori, dalla Magistratura alle Forze di Polizia. Il primo appuntamento si è tenuto presso l’Aula Magna della Suprema Corte di Cassazione, era presente anche il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Gli incontri si integrano nel progetto, finanziato dalla Commissione europea, LIFE SWiPE (Successful Wildlife Crime Prosecution in Europe) di cui il WWF Italia è partner.
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